Biografia
Michele Veglia nacque il 1 maggio 1887 a Minervino Murge (Bari). La sua vita fu caratterizzata da questi eventi:
● 23 agosto 1914: fu nominato vicesegretario della camera del lavoro di Minervino Murge
● 7 agosto 1915: partì per presentarsi al distretto militare di Barletta poiché era un soldato di fanteria e venne richiamato sotto le armi
● 1920: subì una pena di 13 anni di reclusione a causa di incendi e atti violenti contro pubblici ufficiali
● 2 febbraio 1925: fu segnalato come pericoloso comunista e schedato dalla sottoprefettura di Barletta
● Novembre 1926: si allontanò da Minervino per paura che applicassero provvedimenti di polizia a suo carico
● 18 Dicembre 1926: la commissione provinciale lo assegnò al confino di polizia per la durata di 5 anni
● 24 maggio 1927: fu arrestato a Milano e portato a Bari per essere avviato alla colonia di confino di Ustica
● 3 settembre 1928: fu trasferito dalla colonia di Ustica a quella di Ponza
● 18 Febbraio 1929: fu accompagnato a Bari e giunse il giorno dopo per usufruire dei dieci giorni di licenza concessi dal ministero per la malattia della madre
● 4 Marzo 1929: rientrò nella colonia di Ponza dopo aver usufruito della licenza
● 25 maggio 1932: avendo terminato di scontare il 23 maggio i 5 anni di confino, rientrò a casa sotto vigilanza
● 28 giugno 1932: trasferì il domicilio da Minervino Murge a Dergano (Milano) per unirsi alla moglie. Di conseguenza fu aggiunto alla lista delle persone pericolose residenti in quella provincia.
● 22 settembre 1933: venne assegnato al confino di Polizia di Ponza per la durata di 5 anni per attività sovversive
● 1 Ottobre 1941: fu arrestato dal nucleo dei CCRR del palazzo di giustizia dovendo scontare una multa di 250 lire
La figlia Aurora, nata a Ponza nel 1935, riferisce che Michele e il fratello Raimondo appartenevano all’area anarco-sindacalista del movimento bracciantile pugliese con a capo Giuseppe Di Vittorio, di cui i Veglia erano cari amici. A Ponza i Veglia abitavano a Sant’Antonio, nei paraggi della farmacia Vitiello. Michele Veglia partecipava alla conduzione di una delle mense, ubicata nei pressi del carcere, e si occupava dell’allevamento di conigli.